La Stevia Rebaudiana è una piccola pianta originaria del sud america, utilizzata già da secoli per le sue proprietà dolcificanti e curative. Questa pianta è stata utilizzata per secoli dai 'curanderos' paraguaiani e brasiliani e si stima che oggi la utilizzino centinaia di milioni di persone.
Oggi la stevia è coltivata e utilizzata come alimento nei paesi asiatici, in Cina (1984), Korea, Tailandia e Malesia, nel sud dell'America, Brasile, Colombia, Perù, Paraguay, Uruguay e anche in Israele.
La capacità dolcificante di questa pianta straordinaria è pari a circa 300 volte quella dello zucchero e tra le sue caratteristiche principali ci sono:
- quella di non contenere calorie,
- di non alterare il livello di glucosio nel sangue,
- di non essere tossica,
- di inibire la formazione delle carie E delle placche dentali,
- di non causare il diabete e ...
a differenza dell'aspartame può essere utilizzata per cucinare senza subire alterazioni della sua struttura molecolare.
Questa pianta potrebbe contribuire in maniera rilevante alla lotta contro il diabete, l'obesità, l'ipoglicemia, alla sindrome del deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD) e molte altre problematiche legate alla salute.
Ma... c'è un ma: non è ancora approvata dalla UE. La richiesta più recente risale al 2007 fatta dalla EUSTAT (European Stevia Association) che ha presentato due richieste, una per il riconoscimento della stevia come ingrediente alimentare e una per il riconoscimento dello stevioside come additivo alimentare. Queste richieste sembrano essere ancora al vaglio dell'EFSA (l'autorità europea per la sicurezza alimentare) .
Miglior sorte accade ovviamente - e da molto tempo- all'aspartame, il cui nome in codice è E951. L'aspartame, è un dolcificante artificiale composto da un 40% di acido aspartico, dal 50% di fenilalanina e da un 10% di metanolo.
L'aspartame è' stato scoperto casualmente da un ricercatore della casa farmaceutica GD Searle nel 1965 che stava studiando un nuovo farmaco anti-ulcera. Possiede le stesse calorie dello zucchero ma il suo potere dolcificante è 180 volte superiore, per questo motivo è utilizzato da chi vuole ridurre l'apporto di calorie nella propria dieta. Lo ritroviamo infatti nella maggior parte degli alimenti e bevande 'light' o senza zucchero.
Secondo le autorità ufficiali quali FDA (Food and Drugs Administration), il JEFCA (comitato misto FAO/OMS di esperti per la valutazione degli additivi alimentari), l'SCF (comitato scientifico per l'alimentazione), l'EFSA (l'autorità europea per la sicurezza alimentare) ed altri ancora, l'aspartame non è pericoloso ed è quindi utilizzabile e commerciabile.
Gli studi indipendenti, tra cui quello della Fondazione Europea Ramazzini, sostengono invece che l'aspartame è causa di tumori e altri disturbi della salute.
L'autorizzazione all'utilizzo dell'aspartame è stata richiesta all'FDA per la prima volta nel 1973 dalla casa farmaceutica G.D. Searle, acquisita dalla Monsanto nel 1985. Per quanto riguarda l'Europa, l'aspartame è stato dapprima approvato in alcuni stati membri quali la Francia e l'Inghilterra nei primissimi anni '80 per poi essere approvato definitivamente a livello comunitario nel 1994.
L'aspartame è composto da metanolo, acido aspartico e fenilalanina.
E anche se le autorità scientifiche dicono che non sono sostanze che possono provocare accumulo nel corpo umano c'è una larga letteratura scientifica che dimostra il contrario.
Il metanolo e i suoi sottoprodotti (acido formico e formaldeide) sono altamente tossici per il nostro organismo anche a bassissimi dosaggi e sono veleni che vengono accumulati nel nostro organismo. Analizzando uno studio spagnolo del 2000 dove marcarono radioattivamente l'aspartame si poté osservare la formaldeide legarsi al DNA ed è risaputo che quando questo avviene è poi molto difficile rimuoverla. E' vero che il metanolo lo troviamo in natura, ma dove è presente, è presente anche il suo antagonista, l'etanolo, il quale contrasta la sua tossicità.
Stesso meccanismo per la fenilalanina, è vero che si trova in altri alimenti, ma si trova accompagnata da altri aminoacidi che inibiscono la sua tossicità in caso di reiterata e indiscriminata assunzione.
Secondo il Dottor Russell Blaylock, autore del libro "Excitotoxins - The Taste That Kills" le sostanze isolate (fenilalanina e acido aspartico) che fanno parte dell'aspartame sono da considerarsi "eccitotossine", cioè sostanze che sovraeccitano il cervello, esaurendo e sbilanciando la normale attività dei neuroni. Questa azione dannosa è confermata dalla prevalenza di effetti "mentali" dell'aspartame, mal di testa, problemi di memoria, disorientamento, disturbi motori.
L'aspartame come note è utilizzato su larga scala nelle bibite "light", negli yogurts, gomme da masticare "senza zucchero" e nei prodotti da forno per diabetici.
Fonte: http://www.laleva.org/it/2009/07/aspartame_e_stevia_il_complotto.html
Oggi la stevia è coltivata e utilizzata come alimento nei paesi asiatici, in Cina (1984), Korea, Tailandia e Malesia, nel sud dell'America, Brasile, Colombia, Perù, Paraguay, Uruguay e anche in Israele.
La capacità dolcificante di questa pianta straordinaria è pari a circa 300 volte quella dello zucchero e tra le sue caratteristiche principali ci sono:
- quella di non contenere calorie,
- di non alterare il livello di glucosio nel sangue,
- di non essere tossica,
- di inibire la formazione delle carie E delle placche dentali,
- di non causare il diabete e ...
a differenza dell'aspartame può essere utilizzata per cucinare senza subire alterazioni della sua struttura molecolare.
Questa pianta potrebbe contribuire in maniera rilevante alla lotta contro il diabete, l'obesità, l'ipoglicemia, alla sindrome del deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD) e molte altre problematiche legate alla salute.
Ma... c'è un ma: non è ancora approvata dalla UE. La richiesta più recente risale al 2007 fatta dalla EUSTAT (European Stevia Association) che ha presentato due richieste, una per il riconoscimento della stevia come ingrediente alimentare e una per il riconoscimento dello stevioside come additivo alimentare. Queste richieste sembrano essere ancora al vaglio dell'EFSA (l'autorità europea per la sicurezza alimentare) .
Miglior sorte accade ovviamente - e da molto tempo- all'aspartame, il cui nome in codice è E951. L'aspartame, è un dolcificante artificiale composto da un 40% di acido aspartico, dal 50% di fenilalanina e da un 10% di metanolo.
L'aspartame è' stato scoperto casualmente da un ricercatore della casa farmaceutica GD Searle nel 1965 che stava studiando un nuovo farmaco anti-ulcera. Possiede le stesse calorie dello zucchero ma il suo potere dolcificante è 180 volte superiore, per questo motivo è utilizzato da chi vuole ridurre l'apporto di calorie nella propria dieta. Lo ritroviamo infatti nella maggior parte degli alimenti e bevande 'light' o senza zucchero.
Secondo le autorità ufficiali quali FDA (Food and Drugs Administration), il JEFCA (comitato misto FAO/OMS di esperti per la valutazione degli additivi alimentari), l'SCF (comitato scientifico per l'alimentazione), l'EFSA (l'autorità europea per la sicurezza alimentare) ed altri ancora, l'aspartame non è pericoloso ed è quindi utilizzabile e commerciabile.
Gli studi indipendenti, tra cui quello della Fondazione Europea Ramazzini, sostengono invece che l'aspartame è causa di tumori e altri disturbi della salute.
L'autorizzazione all'utilizzo dell'aspartame è stata richiesta all'FDA per la prima volta nel 1973 dalla casa farmaceutica G.D. Searle, acquisita dalla Monsanto nel 1985. Per quanto riguarda l'Europa, l'aspartame è stato dapprima approvato in alcuni stati membri quali la Francia e l'Inghilterra nei primissimi anni '80 per poi essere approvato definitivamente a livello comunitario nel 1994.
L'aspartame è composto da metanolo, acido aspartico e fenilalanina.
E anche se le autorità scientifiche dicono che non sono sostanze che possono provocare accumulo nel corpo umano c'è una larga letteratura scientifica che dimostra il contrario.
Il metanolo e i suoi sottoprodotti (acido formico e formaldeide) sono altamente tossici per il nostro organismo anche a bassissimi dosaggi e sono veleni che vengono accumulati nel nostro organismo. Analizzando uno studio spagnolo del 2000 dove marcarono radioattivamente l'aspartame si poté osservare la formaldeide legarsi al DNA ed è risaputo che quando questo avviene è poi molto difficile rimuoverla. E' vero che il metanolo lo troviamo in natura, ma dove è presente, è presente anche il suo antagonista, l'etanolo, il quale contrasta la sua tossicità.
Stesso meccanismo per la fenilalanina, è vero che si trova in altri alimenti, ma si trova accompagnata da altri aminoacidi che inibiscono la sua tossicità in caso di reiterata e indiscriminata assunzione.
Secondo il Dottor Russell Blaylock, autore del libro "Excitotoxins - The Taste That Kills" le sostanze isolate (fenilalanina e acido aspartico) che fanno parte dell'aspartame sono da considerarsi "eccitotossine", cioè sostanze che sovraeccitano il cervello, esaurendo e sbilanciando la normale attività dei neuroni. Questa azione dannosa è confermata dalla prevalenza di effetti "mentali" dell'aspartame, mal di testa, problemi di memoria, disorientamento, disturbi motori.
L'aspartame come note è utilizzato su larga scala nelle bibite "light", negli yogurts, gomme da masticare "senza zucchero" e nei prodotti da forno per diabetici.
Fonte: http://www.laleva.org/it/2009/07/aspartame_e_stevia_il_complotto.html