Che convenienza! Una canottiera che a prezzo pieno costava 25 euro è stata messa in saldo a… 30 euro! È solo uno dei tantissimi casi denunciati da Altroconsumo che, durante l'estate, ha condotto un'inchiesta in 178 boutique di cinque grandi città italiane (Milano, Torino, Roma, Napoli e Bari) dalla quale è emerso che nel 20% dei casi ci sono state manomissioni o interventi sui prezzi nel periodo di saldi .

In pratica, un negozio su cinque truccava gli sconti. La ricerca è stata fatta su 2813 capi di abbigliamento sui quali è stata condotta una rilevazione (con una scheda che segnava i dati di riferimento, dal prezzo al codice a barre) prima dei saldi e a saldi iniziati.

Il meccanismo oramai lo conosciamo tutti: si pompa artificialmente il prezzo pieno, lo si sconta con una percentuale consistente che attira i consumatori, e il gioco è fatto, il prezzo finale risulta di poco più basso rispetto a quello di partenza. In pratica, ci illudono che stiamo facendo un affarone, che il risparmio è grande, mentre si tratta di pochi spiccioli.

Secondo l’indagine di Altroconsumo, tra i negozi che non avevano nessuna promozione prima dell'inizio dei saldi, nel 16% dei casi il prezzo in saldo era uguale a quello di partenza e dunque lo sconto era inventato. Nel 24% dei casi il prezzo in saldo era inferiore al prezzo pieno, ma la percentuale di sconto non era veritiera. Nel 3% dei casi il prezzo in saldo, era addirittura più alto di quello di partenza.
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