Il cocomero è originario dell’Africa. I primi a coltivarlo furono gli Egizi. Rappresentazioni di questo frutto si trovano in alcuni dipinti risalenti all’epoca dell’Antico Regno (2686-2181 a C). Questo popolo apprezzava il cocomero sia come alimento sia come medicina. Secondo loro, il cocomero era stato generato direttamente dal seme del dio Seth. Era tenuto in tale considerazione che veniva regolarmente posto nelle tombe dei faraoni.
Nel X° secolo raggiunse la Cina, che attualmente è il maggiore produttore di cocomeri al mondo, mentre nel XIII° secolo si diffuse in Europa ad opera dei mori.
In alcune regioni semidesertiche dell’Africa, il cocomero è stata ed è ancora una importante fonte di acqua per le popolazioni indigene nei periodi di siccità. Alcuni esploratori hanno raccontato di essere riusciti a sopravvivere per sei settimane bevendo solo il succo di cocomero.
In Iraq, in Egitto e molte regioni africane, la polpa del cocomero viene anche utilizzata come alimento principale per gli animali d’allevamento .
Nelle regioni meridionali della Russia con il cocomero si produce anche una birra, attraverso la fermentazione del succo zuccherato e bollito.
Principali indicazioni e benefici
Caldo, disidratazione, sete - Nessuna meraviglia che questo succoso frutto fosse così apprezzato nelle regioni Africane e Mediterranee. E’ un frutto che matura quando il caldo della stagione è ai suoi massimi e fornisce tanti liquidi (oltre il 90 % della polpa), vitamine e minerali. Nella Medicina tradizionale Cinese è indicato per combattere una condizione morbosa chiamata “calore estivo”, caratterizzata da sudorazione eccessiva, sete, febbre, oliguria, diarrea, irritabilità e collera. Il succo e la polpa del cocomero alleviano questi sintomi, aumentando la produzione di urina e drenando i reni.
Disfunzioni erettili, ipertensione - Recentemente si è scoperto che una sostanza presente nel cocomero può aiutare a migliorare la libido e i disturbi erettili. Si tratta della citrullina, che possiede notevoli proprietà rilassanti sui vasi. E’ contenuta nella polpa (16,7 mg/g/peso secco) e soprattutto nella buccia (24.7mg/g/peso secco). Con il concorso di alcuni enzimi, viene trasformata nel nostro corpo in arginina, un amminoacido che stimola il sistema immunitario e protegge quello cardiovascolare. L’arginina entra nel ciclo dell’urea ed è utilizzata per rimuovere l’ammoniaca dal corpo. Inoltre, le cellule dei vasi la impiegano per produrre ossido di azoto, che ha un’azione vasodilatatoria, meccanismo sfruttato anche dal Viagra.
Cancro - Negli anni passati si è fatto un gran parlare delle proprietà antiossidanti e anticancerogene del licopene, inizialmente scoperto nei pomodori. In tempi più recenti si è visto che il cocomero ne contiene molto di più (8-20 mg per una porzione di 180 g). Tra i carotenoidi il licopene è il migliore antiossiodante che si conosca. Le proprietà antiossidanti e anticancerogene del licopene sono state oggetto di numerose ricerche. Studi sull’uomo hanno mostrato che è in grado di proteggere da numerosi tumori: prostata, mammella, endometrio, polmone e intestino. Il licopene protegge le cellule e il DNA dall’assalto dei radicali liberi. L’unico problema è che il licopene è liposolubile ed è meglio assorbito in presenza di grassi. Il pomodoro lo possiamo condire con olio extraverigne, mentre il cocomero viene spesso consumato da solo.
La cosa migliore è inserirlo in insalate o abbinarlo a piatti grassi, a base di carni e di pesce. Altri fattori antiossidanti presenti nel cocomero sono gli antociani, la vitamina C, il beta-carotene e modeste quantità di vitamina E (più nella buccia che nella polpa). Una tazza di cocomero fornisce il 24,3 % del fabbisogno giornaliero di vitamina C e l’11,1% di vitamina A. Pare che le modalità di conservazione influenzi il contenuto di carotenoidi: la conservazione ad una temperatura costante di 21°C per 14 giorni fa aumentare dell’11-40 % il contenuto di licopene e del 50-139 % di beta-caortene, mentre a temperature inferiori queste variazioni non si verificano (3).
Effetti metabolici – Il cocomero è ricco di vitamine B necessarie per la produzione di energia. Particolarmente rappresentata è la B6, ma anche la B1. Oltre a queste vitamine, sono anche presenti magnesio e potassio. L’estrema acquosità del cocomero e la buona presenza di minerali e vitamine, ne fanno un frutto che fornisce molti nutrienti con poche calorie. L’indice glicemico del cocomero è 55.
Effetto diuretico – Il cocomero è un efficace attivatore della diuresi, in quanto agisce attraverso un meccanismo iperglicemico, per via del fruttosio presente in notevole percentuale e della grande quantità di acqua di vegetazione, ricca di potassio e povera di sodio. Il volume dell’urina aumenta, ma non si verificano perdite di minerali corporei. Aiuta il fegato e rene ad eliminare le scorie azotate. Fer sfruttare al meglio l’effetto diuretico, è preferibile consumare il cocomero entro le ore pomeridiane.
Diabete – Per lungo tempo è stato un frutto vietato ai diabetici. Attualmente viene proposto in modeste quantità a questi pazienti perché la sua componente dolce è rappresentata soprattutto dal ciclamato di sodio, più che dal fruttosio (4).
Colon irritabile - Tra i pazienti affetti da infiammazione cronica dell’intestino e cocnomitanti sintomi di colon irritabile, il cocomero si è dimostrato uno dei frutti meglio tollerati
(5)
A coloro che soffrono di difficoltà digestive e reflusso esofageo si consiglia di non consumare il cocomero alla fine dei pasti.
Nel X° secolo raggiunse la Cina, che attualmente è il maggiore produttore di cocomeri al mondo, mentre nel XIII° secolo si diffuse in Europa ad opera dei mori.
In alcune regioni semidesertiche dell’Africa, il cocomero è stata ed è ancora una importante fonte di acqua per le popolazioni indigene nei periodi di siccità. Alcuni esploratori hanno raccontato di essere riusciti a sopravvivere per sei settimane bevendo solo il succo di cocomero.
In Iraq, in Egitto e molte regioni africane, la polpa del cocomero viene anche utilizzata come alimento principale per gli animali d’allevamento .
Nelle regioni meridionali della Russia con il cocomero si produce anche una birra, attraverso la fermentazione del succo zuccherato e bollito.
Principali indicazioni e benefici
Caldo, disidratazione, sete - Nessuna meraviglia che questo succoso frutto fosse così apprezzato nelle regioni Africane e Mediterranee. E’ un frutto che matura quando il caldo della stagione è ai suoi massimi e fornisce tanti liquidi (oltre il 90 % della polpa), vitamine e minerali. Nella Medicina tradizionale Cinese è indicato per combattere una condizione morbosa chiamata “calore estivo”, caratterizzata da sudorazione eccessiva, sete, febbre, oliguria, diarrea, irritabilità e collera. Il succo e la polpa del cocomero alleviano questi sintomi, aumentando la produzione di urina e drenando i reni.
Disfunzioni erettili, ipertensione - Recentemente si è scoperto che una sostanza presente nel cocomero può aiutare a migliorare la libido e i disturbi erettili. Si tratta della citrullina, che possiede notevoli proprietà rilassanti sui vasi. E’ contenuta nella polpa (16,7 mg/g/peso secco) e soprattutto nella buccia (24.7mg/g/peso secco). Con il concorso di alcuni enzimi, viene trasformata nel nostro corpo in arginina, un amminoacido che stimola il sistema immunitario e protegge quello cardiovascolare. L’arginina entra nel ciclo dell’urea ed è utilizzata per rimuovere l’ammoniaca dal corpo. Inoltre, le cellule dei vasi la impiegano per produrre ossido di azoto, che ha un’azione vasodilatatoria, meccanismo sfruttato anche dal Viagra.
Cancro - Negli anni passati si è fatto un gran parlare delle proprietà antiossidanti e anticancerogene del licopene, inizialmente scoperto nei pomodori. In tempi più recenti si è visto che il cocomero ne contiene molto di più (8-20 mg per una porzione di 180 g). Tra i carotenoidi il licopene è il migliore antiossiodante che si conosca. Le proprietà antiossidanti e anticancerogene del licopene sono state oggetto di numerose ricerche. Studi sull’uomo hanno mostrato che è in grado di proteggere da numerosi tumori: prostata, mammella, endometrio, polmone e intestino. Il licopene protegge le cellule e il DNA dall’assalto dei radicali liberi. L’unico problema è che il licopene è liposolubile ed è meglio assorbito in presenza di grassi. Il pomodoro lo possiamo condire con olio extraverigne, mentre il cocomero viene spesso consumato da solo.
La cosa migliore è inserirlo in insalate o abbinarlo a piatti grassi, a base di carni e di pesce. Altri fattori antiossidanti presenti nel cocomero sono gli antociani, la vitamina C, il beta-carotene e modeste quantità di vitamina E (più nella buccia che nella polpa). Una tazza di cocomero fornisce il 24,3 % del fabbisogno giornaliero di vitamina C e l’11,1% di vitamina A. Pare che le modalità di conservazione influenzi il contenuto di carotenoidi: la conservazione ad una temperatura costante di 21°C per 14 giorni fa aumentare dell’11-40 % il contenuto di licopene e del 50-139 % di beta-caortene, mentre a temperature inferiori queste variazioni non si verificano (3).
Effetti metabolici – Il cocomero è ricco di vitamine B necessarie per la produzione di energia. Particolarmente rappresentata è la B6, ma anche la B1. Oltre a queste vitamine, sono anche presenti magnesio e potassio. L’estrema acquosità del cocomero e la buona presenza di minerali e vitamine, ne fanno un frutto che fornisce molti nutrienti con poche calorie. L’indice glicemico del cocomero è 55.
Effetto diuretico – Il cocomero è un efficace attivatore della diuresi, in quanto agisce attraverso un meccanismo iperglicemico, per via del fruttosio presente in notevole percentuale e della grande quantità di acqua di vegetazione, ricca di potassio e povera di sodio. Il volume dell’urina aumenta, ma non si verificano perdite di minerali corporei. Aiuta il fegato e rene ad eliminare le scorie azotate. Fer sfruttare al meglio l’effetto diuretico, è preferibile consumare il cocomero entro le ore pomeridiane.
Diabete – Per lungo tempo è stato un frutto vietato ai diabetici. Attualmente viene proposto in modeste quantità a questi pazienti perché la sua componente dolce è rappresentata soprattutto dal ciclamato di sodio, più che dal fruttosio (4).
Colon irritabile - Tra i pazienti affetti da infiammazione cronica dell’intestino e cocnomitanti sintomi di colon irritabile, il cocomero si è dimostrato uno dei frutti meglio tollerati
(5)
A coloro che soffrono di difficoltà digestive e reflusso esofageo si consiglia di non consumare il cocomero alla fine dei pasti.
Nessun commento.